MANZ. 11. 0056-0061 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

Sismondi, Jean Charles Léonard Simonde : de
Histoire des français, par J. C. L. Simonde de Sismondi, correspondant de l'Institut de France, de l'Académie impériale de Saint- Pétersbourg, de l'Académie royale des Sciences de Prusse, ... Tome premier [-trente-unième]
A Paris : chez Treuttel et Würtz, libraires, rue de Bourbon, n° 17, 1821-1844
31 v. ; 8º
Lingua: francese
Presentazione

Manzoni possiede solo i primi sei tomi dei trentuno che costituiscono l’opera intera (1821-1844). Sismondi proietta nella storia le ragioni dell’economia (che erano rimaste fuori dall’Histoire des Républiques) e ricostruisce per la prima volta la storia non di un determinato periodo o di una monarchia, ma, come dice il titolo, di un popolo, facendo leva, come vuole la nuova storiografia, sui documenti: «L’histoire, en la reprenant à sa source, m’apparoît si neuve, si différent de ce que je la soupposois, qu’il me semble avoir plus gagné en me tenant en garde contre les préjugés des compilateurs…».
La lettura dell’opera da parte di Manzoni fu immediata, se è vero che risulta già citata nel primo Discorso suio Longobardi a proposito del § IV (Delle giustizie di Pietro), dove la nuova prospettiva dell’intellettuale francese si oppone all’interpretazione del Muratori. Entra insomma in quel cerchio ristretto di opere che alimenta il fermento della prima ricerca storica sui Longobardi: e le postille tradiscono, strettamente congiunti, il fervore polemico e lo scrupolo documentario, lasciando vedere già dispiegati sul tavolo di lavoro i grandi repertori documentari (Muratori e Bouquet in particolare). Anzi Manzoni recupera le fonti citate (ovvero talora ne denuncia la colpevole omissione), le riesamina, e talora perviene a ribaltare le conclusioni dello storico: cosicché la sua critica a Sismondi avviene spesso su un piano squisitamente storiografico: quello della nuova storiografia dei Thiers e del Fauriel, che aveva messo al primo sposto la discussione delle fonti.
Le contestazioni a errate interpretazioni di voci longobarde o dell’antico tedesco ci confermano che Manzoni lesse l’opera (i primi tre volumi del 1821, ovviamente) nel cuore del primo Discorso sui Longobardi, quando la sua indagine e le sue ricerche erano già molto innanzi. Qualche annotazione esula dal solco storico e rimanda al clima della prima Morale Cattolica, licenziata due anni innanzi.


Bibliografia
  • BADINI CONFALONIERI 2012 = Manzoni Alessandro, Scritti storici e politici, A cura di Luca Badini Confalonieri, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 2012
    (vol. 2, pp. 1210-1215.)

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