MANZ. 11. 0013 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

Romagnosi, Gian Domenico
Dell'indole e dei fattori dell'incivilimento, con esempio del suo risorgimento in Italia / di G. D. Romagnosi
Milano : per G. Silvestri, 1839
416 p. ; 17 cm.
Lingua: italiano
Contenuto: Punto di vista dell’Opera; Parte prima. Delle leggi dell’incivilimento (capp. I-XXXII); Parte seconda- Del risorgimento dell’incivilimento taliano (capp. I-IX). Appendice.
Osservazioni sull'esemplare

Legatura di restauro in mezza pelle e cartone

Vicenda collezionistica

donazione Brambilla

Presentazione

Ristampa di un’opera pubblicata in prima edizione nel 1832. L’autore, il giurista e filosofo piacentino Gian Domenico Romagnosi, fu docente nelle Università di Parma e Pavia, quindi allontanato dall’insegnamento perché coinvolto nei processi del 1821 contro la Carboneria, da cui uscì assolto per insufficienza di prove. Il nome di Romagnosi compare nella lettera di Manzoni a Cousin del 21 febbraio 1821. All’amico francese Manzoni invia un’opera di Romagnosi, l’Assunto primo della scienza del diritto naturale, che era uscita presso Ferrario nel 1820: «J’attends Visconti qui doit me porter une lettre pour ajouter à celle-ci, et un petit ouvrage de M.r Romagnosi sur le droit naturel. Vous verrez que le bon homme se flatte, qu’on lira le blanc de son livre. Décevant espoir! Je ne sais pas si la dixième partie de la population sait lire; je sais fort bien que de ceux qui ont ce talent à peine la centième partie la met à profit; parmi les lecteurs, ceux qui entendent le noir ne sont pas le grand nombre, et encore parmi ceux-ci ceux qui entendent le noir de M.r Romagnosi sont une faible minorité : vous voyez ce qu’il a à espérer pour son blanc» (lettera 145). Manzoni ironizza qui sulla conclusione del testo di Romagnosi, dove si legge: «Io prego quindi i miei lettori di ripigliare la lettura di questo scritto e di occuparsi a rilevare non solamente il nero, ma anche il bianco del medesimo: io voglio dire a porre attenzione non solamente agli oggetti espressi, ma eziandio ai rapporti non espressi che nascono dal confronto degli oggetti esposti, ed a coglierne il risultato che ne emerge a pro degli individui e delle società». Il trattato Dell’indole e dei fattori dell’incivilimento è ben presente nella seconda edizione del Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia (1847). In particolare, le tesi di Romagnosi vengono contestate nell’Appendice al capitolo terzo, che porta il titolo: Esame de’ fatti allegati dal professor Romagnosi (nell’opera Dell’indole e dei fattori dell’incivilimento) per dimostrare che, sotto i Longobardi, gl’Italiani conservarono i loro municìpi, ed ebbero giudici della loro nazione. Romagnosi aveva sostenuto che, nell’Italia longobarda, spettava ai municipi amministrare non solo l’economia, ma anche i giudizi, per i quali sarebbe stato previsto il «concorso e voto collegiale di vostri sapienti [...] italiani quando i litiganti siano italiani, e [...] misti quando la questione si agiti tra Italiani e Longobardi». Affermazioni che, se veritiere, avrebbero deposto in favore di una fusione tra i longobardi e i romani, ma che, nota Manzoni, non possono non suscitare nel lettore «un vivissimo desiderio di vedere su cosa siano fondate» (BECHERUCCI 2005, p. 234). Discutendo del metodo di Romagnosi, Manzoni afferma: «Indipendentemente dagli errori materiali, non è bene che, sull’autorità del suo nome, si creda che, con qualche ritaglio di documento, trovato, per dir così, nella cenere, con l’interpretazione di qualche parola presa isolatamente, separata dal complesso de’ materiali, con delle sintesi sostituite alla ricerca de’ fatti, sintesi non discusse, ma poste semplicemente come osservazioni d’un altro scrittore, e nemmeno precise, si possa ridurre a brevi termini la situazione d’un popolo, in un’epoca caratteristica, come quella della convivenza d’un altro popolo nello stesso paese, per effetto della conquista [...]» (BECHERUCCI 2005, p. 276). L’Appendice è dunque dedicata alla dimostrazione degli errori di metodo, o «vizi logici», di Romagnosi, e procede secondo uno schema ricorrente: Manzoni trascrive un passaggio di Romagnosi, e quindi espone le ragioni del suo disaccordo.


Strumento di scrittura
penna
Lingua delle postille
italiano
Tipologia delle postille
commento; correzione; rinvio ad altri testi
Segni di lettura
198, 201, 202, 207, 208
Orecchie
199
Segnalibri
198-99, 200-201, 202-203, 208-209
Opere correlate
Edizioni
  • BRAMBILLA-BONGHI-SFORZA 1883-1898 = Manzoni Alessandro, Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, pubblicate per cura di Pietro Brambilla, da Ruggiero Bonghi e Giovanni Sforza, Milano, Rechiedei, 1883-1898 (voll. 5)
    (volume II, 1885)
  • BADINI CONFALONIERI 2012 = Manzoni Alessandro, Scritti storici e politici, A cura di Luca Badini Confalonieri, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 2012
Bibliografia
  • VALLI 1968 = Valli Donato, Romagnosi e Manzoni tra Realtà e Storia, Lecce, Milella, 1968 (Collezione di studi e testi, 10)

Scheda OPAC SBN
RAV0224037

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