CS.M 466 [Postillato] Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani

Remusat, Jean-Pierre Abel
Élémens de la grammaire chinoise, ou Principes généraux du Kou-wen ou stile antique, et du Kouan-hoa, c'est-à-dire, de la langue commune ... par m. Abel-Rémusat .
Paris : Imprimerie Royale, 1822
XXXII, 214, [2] p., [2] c. di tav. ripieg. : ill. ; 8°
Lingua: francese; cinese
Osservazioni sull'esemplare

Legatura moderna in mezza pelle e piatti in cartone e tela; sul dorso tit. dell'opera in oro. Tagli marmorizzati. Segnacolo in seta chiara. Contropiatti e risguardi in carta marmorizzata.

Presentazione

Grammatica della lingua cinese specificamente indirizzata agli studenti del Collège royal di Parigi, dove l’autore era docente. Il testo si propone di fornire regole di base, finalizzate alla comprensione dei testi scritti. Come mostrano i luoghi accanto ai quali si collocavano le postille, Manzoni è interessato al fatto che la lingua cinese supplisce alla mancanza delle inflessioni grazie alla posizione delle parole, o all’uso di parole separate: il che costituisce una prova della non universalità delle regole grammaticali. Il tema si presenta nel primo dei quesiti sottoposti da Manzoni al filologo e orientalista Carlo Ottavio Castiglioni in data 18 settembre 1836: «Se, oltre la chinese, vi sia qualche lingua che non adoperi inflessioni di vocaboli, per significare modi, relazioni etc. e supplisca a tutti i bisogni grammaticali per via di particelle, o di collocazione de’vocaboli» (STELLA-VITALE 2000B, p. 1055). Un secondo tema in relazione al quale Manzoni ricorre a Rémusat è quello dell’appartenenza o meno di ogni vocabolo a una determinata classe. In disaccordo con la posizione di Beauzée, Manzoni ritiene che i vocaboli possano coprire, a seconda delle circostanze, funzioni proprie di diverse classi. E, nella quinta redazione del trattato Della lingua italiana (Appendice al capitolo III. Se ci siano de’vocaboli necessariamente indeclinabili) cita Rémusat a sostegno di questa posizione: « Molti vocaboli chinesi possono essere adoprati successivamente, come sostantivi, come aggettivi, come verbi, e qualche volta anche come paticelle» (STELLA-VITALE 2000A, p. 507). Il passo traduce quello di Rémusat: «Beaucoup de mots chinois peuvent être pris successivement comme substantifs, comme adjectifs, comme verbes, quelquefois même comme particules» (par. 63, p. 35: nella stassa pagina, ma in una diversa posizione, si colloca la postilla 1). Il nome di Rémusat compare anche nell’epistolario: in una lettera non datata a Cattaneo, dove Manzoni chiede all’amico di procurargli il volume (lettera 1639); e, a decenni di distanza, nella lettera a Giorgini del 27 gennaio 1964, dove lo scrittore propone al genero una sorta di personale bibliografia sul tema delle parti del discorso: «Ho pure una lettera di G. de Humbolt a Abel Rémusat, sulle forme grammatiche in genere, e sul genio della lingua chinese in particolare, che contiene delle speculazioni importanti per il tuo argomento» (lettera 1375).


Data della postillatura

ante 1857-59

Strumento di scrittura
penna
Segni di lettura
34
Opere correlate
Bibliografia
  • BRICCHI 2020A = Mariarosa Bricchi, Grammatica universale e grammatica davvero. Manzoni, la biblioteca, la lingua, in «L'Ellisse. Studi storici di letteratura italiana», XV/1, 2020, pp. 81-104

Scheda OPAC SBN
IEIE003252

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