CS.M 614-619 [Postillato] Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani

Tasso, Torquato <1544-1595>
Opere di Torquato Tasso colle controversie sopra la Gerusalemme liberata divise in sei tomi
In Firenze : nella Stamperia di S.A.R. per li Tartini, e Franchi, 1724
6 volumi ; fol
Lingua: italiano; latino
Contenuto: Volume I. Vita del Tasso; La Gerusalemme liberata; La Gerusalemme conquistata; Rimario della Gerusalemme liberata Volume II. Il Rinaldo; Le sette giornate del mondo creato; Il Re Torrismondo; Aminta; Rime amorose; Rime erotiche; Rime sacre e morali; Altre rime; Varie lezioni tratte da diverse edizioni delle Rime di Tasso Volume III. Dialoghi Volume IV. Il Ficino; Discorsi dell’Arte Poetica, ed in particolare sopra il Poema Eroico; Discorsi del Poema Eroico; Giudizi sulla Gerusalemme liberata; Dialoghi; Esposizioni e Orazioni Volume V. Lettere familiari; diverse; poetiche (pp. 1-401); testi di diversi Accademici. Volume VI. Testi di diversi Accademici.
Osservazioni sull'esemplare

Legature in cartone marmorizzato con cornice in oro in copertina e quarta di copertina. Incisioni e fregi in oro sul dorso.

Presentazione

Al di là della sua ricca, e ampiamente indagata, presenza intertestuale nei testi tragici e poetici nonché nel romanzo (per cui, tra le molte voci, Zatti 1996), Tasso è un autore spesso citato esplicitamente nell’opera manzoniana, a partire dai Promessi sposi , dove è evocato, nel ruolo di esperto di cose cavalleresche, alla tavola di don Rodrigo (capitolo V), e poi entro la biblioteca di don Ferrante (capitolo XXVIII). A Tasso è anche riservato un esperimento giocoso: il rifacimento in chiave parodica del XVI canto della Gerusalemme liberata, scritta da Manzoni con l’amico Hermes Visconti nel 1817. Frequente è inoltre il ricorso alle riflessioni letterarie di Tasso negli scritti teorici manzoniani. La Lettera sul Romanticismo cita un passo a p. 13 del Discorso primo dell’Arte poetica a proposito dell’uso della mitologia, che già a Tasso pare «freddo ed insipido, e di nessuna virtù» (CASTOLDI 2008, p. 11). Del ricorso agli scritti di Tasso per la stesura del saggio sul Romanzo storico testimonia una lettera al figlio Pietro del 21 settembre 1849: «Portami, se hai a Milano, il volume del Tasso che contiene il discorso sul Poema Epico perché lavoro qui accanitamente al mio, sul romanzo storico, ma con la certezza di rimanere anche questa volta, un pauvre jeune homme incompris» (lettera 896). Il volume richiesto è il IV, che contiene non solo i Discorsi del Poema Eroico (non epico, come Manzoni, citando a memoria, scrive), ma i due testi ai quali si fa esplicito riferimento nel Romanzo storico, cioè i Discorsi dell’Arte Poetica, e in particolare sovra il Poema Eroico e il Giudizio sovra la Gerusalemme. In particolare, dai Discorsi dell’Arte Poetica , Discorso primo, p. 13 si cita lo stesso passo sulla mitologia già utilizzato nella Lettera sul romanticismo (ROMANZO STORICO 2000, pp. 46). Manzoni si appoggia quindi ampiamente all’autorità del Tasso sul tema del rapporto tra favola e storia, e riporta passi dal Discorso secondo dell’Arte poetica, alle pp. 21, 19-20 (ROMANZO STORICO 2000, pp. 51, 56). Dal Giudizio si cita invece un passo dal Libro primo, a p. 132 (ROMANZO STORICO 2000, p. 60). Un altro riferimento è alla Difesa dell’Orlando furioso dell’Ariosto. Contra ’l dialogo dell’Epica poesia di Cammillo Pellegrino (volume V, p. 406, cfr. ROMANZO STORICO 2000, p. 60). Il nome di Tasso compare inoltre nella Lettera al Carena, dove si riporta una frase – attribuita a Bernardo Tasso – dalla p. 150 del tomo III del dialogo Il Gonzaga ovvero Del piacere onesto (STELLA-VITALE 2000C, p. 42). Nessuno di questi passi è oggetto di segni o postille nei volumi oggi conservati.


Descrizione della postillatura

Non ci sono postille verbali. Segni nei volumi V e VI; orecchie nei volumi I, IV, V, VI

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Scheda OPAC SBN
LO1E001394

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