MANZ. 16. 0205 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

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Caro, lett. a M. Luca Contile 15 xbre 1547: Il peggio che voi mi poteste dire, era ch'io facessi troppo a sicurtà con voi, o che fossi troppo trascurato trattenitor vostro. Ma che non vi sia buon amico etc. - Si scusa d'essere stato negligente a scrivergli: >e qui fare a sicurtà ha >...< il senso di >... ...<<

Parentesi tonde come segno di richiamo

Luogo dell'opera: Tomo primo, Vocabolario degli Accademici della Crusca, p. 235
Termine o passo postillato: A SICURTÀ. §. Fare a sicurtà, e simili: dicesi del Trattare con altrui con dimistichezza, e confidenza. Lat. familiariter. Grec. οἰχείως. Morg. 25. 54. Dicendo: a sicurtà con teco parlo. (*) Cecch. Dissim. 3. 4. Io vengo a voi a sicurtà: e ancorchè da oggi indietro io non v'abbi più parlato ec.