CS.M 843-845 [Postillato] Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani

Blair, Hugh
Lezioni di retorica e belle lettere di Ugone Blair professore di retorica e belle lettere nell'Univ. di Edimburgo tradotte dall'inglese e comentate da Francesco Soave C.R.S. Tomo 1. [-3.]
Parma : dalla Reale Tipografia, 1801-1802
3 v. ; 8º
Lingua: italiano
Contenuto: Volume I. Lezioni I-XIX. Il primo volume comprende «tutto ciò che appartiene al Gusto, al Sublime, al Bello, al Linguaggio, e allo Stile in generale» (Il traduttore a chi legge). Volume II. Lezioni I-XII. Il secondo volume comprende «ciò che riguarda l’Arte Oratoria, e gli altri generi di Componimenti in prosa» (Il traduttore a chi legge). Volume III. Lezioni I-X. Il terzo volume comprende «ciò che spetta a’ Componimenti poetici» (Il traduttore a chi legge)
Osservazioni sull'esemplare

Legature in pelle con cornice dorata e incisione in oro sul dorso. Tagli dorati.

Presentazione

Traduzione, ad opera di Francesco Soave, delle Lectures on Rhetoric and Belles Lettres, raccolta delle lezioni tenute da Blair all’Università di Edimburgo nell’arco di oltre un ventennio, e pubblicate in prima edizione a Londra nel 1783. Dell’opera Soave, che si basa su una ristampa uscita a Basilea nel 1788, realizza una traduzione non integrale, perché afferma di avere soppresso alcune parti, e correda le rimanenti di note specificamente dirette ai lettori italiani. Dichiarato proposito di Blair è sostituire alla retorica vana e artificiosa un’arte della parola basata «sui principj della ragione e del buon senso», nella convinzione che «la vera Retorica e la soda Logica sono prossimamente congiunte; e lo studio di ordinare ed esprimere acconciamente i proprj pensieri insegna a pensare non meno che a parlare accuratamente». Insegnamenti che Manzoni può avere avuto presenti al momento della definizione della retorica dell’anonimo, e del suo opposto «fine e di buon gusto» (Marchesini 1993). Ma che certo hanno agito, se non sulla stessa concezione manzoniana di storiografia, sulla sua formulazione, come mostra il passo (segnalato da Bardazzi 2003): «La primaria cura di uno Storico nella condotta e nel maneggio del suo soggetto debb’essere il dargli la maggior possibile unità; vale a dire, far sì che la storia non presenti già una serie di fatti separati e sconnessi, ma sia legata da un principio, che faccia sopra la mente l’impressione d’un tutto intero» (dal volume II, non postillato), da accostare a quello della Lettre a Chauvet, dove è definita facoltà primaria dello spirito umano «Saisir, entre les événements, les rapports de cause et d’effet, d’antériorité et de conséquence, qui les lient; de ramener à un point de vue unique, et comme par une seule intuition, plusieurs faits séparés par les conditions du temps et de l’espace [...]» (RICCARDI-TRAVI 1991, p. 77). Il volume non è citato nell’epistolario, né negli scritti linguistici di Manzoni.


Descrizione della postillatura

Postille cancellate e rese illeggibili nei volumi I e III

Bibliografia
  • MARCHESINI 1993 = Marchesini Manuela, Retorica, comunicazione e verità. Il primo Manzoni romanziere, in «Intersezioni. Rivista di storia delle idee», 13, 1, 1993, pp. 65-89

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Scheda OPAC SBN
LO1E001513

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