CS.M 890-891 [Postillato] Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani

Bartoli, Daniello <1608-1685>
{ Opere morali e scientifiche del p. Daniello Bartoli della Compagnia di Gesu } 10-11: Il torto e 'l diritto del non si puo dato in giudicio sopra molte regole della lingua italiana ... esaminato da Ferrante Longobardi cioe dal P. Daniello Bartoli colle osservazioni del sig. Nicolo Amenta e con altre annotazioni dell'Ab. sig. D. Giuseppe Cito ... Vol. 1.[-2.]
Brescia : presso Moro e Falsina, 1822
2 v. ; 12°
Lingua: italiano
Contenuto: Il volume contiene legati insieme: Il torto e ’l diritto del non si può, vol. I (pp. 1-588); e Il torto e ’l diritto del non si può, vol. II (pp. 3-305), seguito dalle Annotazioni di Giuseppe Cito (pp. 307-458).
Osservazioni sull'esemplare

Legatura in mezza pelle e carta colorata, con impressione dorata di autore, titolo e numeri 1 e 2 (volumi) sul dorso. La p. 259 del vol. I è strappata nella parte inferiore del margine esterno. Nell’ultima pagina (456), timbro di possesso con iniziali «FM».

Presentazione

Il trattato, pubblicato in prima edizione nel 1655, sotto lo pseudonimo di Ferrante Longobardi, discute la legittimità o illegittimità (il «torto» o il «diritto») delle prescrizioni dei grammatici. Per farlo, analizza forme e usi dei testi fiorentini del Trecento sui quali si fonda il canone cruscante e dimostra, spesso con ironia, che in quegli stessi testi si trovano oscillazioni tali da inficiare la coerenza di molte regole. Nel dicembre 1827 Francesco Manera, curatore dell’edizione delle opere di Bartoli, aveva chiesto a Manzoni una breve presentazione a uno dei volumi, certo di tema linguistico. Declinando la proposta, Manzoni scrive infatti: «Ma nelle cose della lingua nostra tanti sono i dispareri e le incertezze, ch’io non avviso come si possa mettere in campo anche una opinione su un fatto, senza porre e ragionare distesamente i principii su cui si pretende fondarla. Mi bisognerebbe quindi fare e con mire speciali un lungo studio sulle opere di quel colto e ingegnoso scrittore e insieme sulle cose della lingua in generale» (lettera 281, del 22 gennaio 1828). Della lunga frequentazione dell’opera di Bartoli è testimonianza la sua comparsa nelle Note di Tommaso Grossi per il Sentir messa (STELLA-VITALE 2000B, p. 491); e, ben più tardi, nella quinta redazione (1843-59) del trattato Della lingua italiana, laddove si propongono esempi di variazioni inutili applicate agli avverbi (Appendice II al capitolo III, STELLA-VITALE 2000A, p. 513).


Descrizione della postillatura

1 postilla al volume II

Opere correlate
Edizioni
  • PESTONI 1981A = Pestoni Cesarina, Postille manzoniane inedite, in «Annali manzoniani», 6, 1981, pp. 27-57

Fa parte di
  • Bartoli, Daniello <1608-1685>
    Opere morali e scientifiche del p. Daniello Bartoli della Compagnia di Gesu [Postillato]

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