Lettera n. 1296

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Giorgini, Giovanni Battista
Data
2 gennaio 1861 (2 del 1861.)
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
Pisa
Lingua
italiano
Incipit
Spedisco oggi, per la strada di ferro
Indirizzo
Al Sig.r Professore Giovambattista Giorgini | Ufiziale dell’Ordine Mauriziano | Pisa.
Regesto

Alessandro Manzoni spedisce al genero Giorgini 40 copie della Lettera al Boccardo, pregandolo di distribuirle per lui. Inoltre, lo scrittore chiede a Giorgini di far recapitare l'opuscolo ai giudici incaricati della causa tra lui e Le Monnier per l'edizione contraffatta dei Promessi sposi.

Testimoni
Edizioni
  • SFORZA 1875, pp. 331-332.
  • SCHERILLO-GALLAVRESI 1923, vol. II, p. 181.
  • SERVOLINI 1953A, p. 17.
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 1296, vol. III, pp .218-219, note alla p. 691.
  • CARTEGGI FAMILIARI 2019, lettera n. X.221, pp. 585-586.
Opere citate

Lettera al signor Professore Girolamo Boccardo intorno a una questione di così detta proprietà letteraria riveduta e corretta dall'autore

+ Testo della lettera

Caro Bista,

Spedisco oggi, per la strada di ferro, al tuo ricapito, 40 copie dell’opuscolo, di cui Pietro t’ha parlato nell’ultima sua. E altre 4 te ne spedisco per questo stesso corriere.
Il numero ti spaventa, annunziandoti una noiosa distribuzione. Ma abbi pazienza, povero Bista, perché la cosa è urgente.
Principio dalla parte più facile. Una, in mio nome al Babbo, due a’ fratelli, una a Massimo, se è costì, o quando ci sarà; una per uno al Centofanti, allo Sbragia, al Matteucci, al Ferrucci; una da far avere al Montanelli, a cui non saprei dove indirizzarla.
All’avvocato Panattoni, a Gino e al Galeotti ne fo io direttamente la spedizione.
Vengo ora alla parte più gravosa dell’incarico che ti metto addosso; e per ristoro, è quella che soffre meno ritardo. Il Parere del prof.e Boccardo in favore del mio avversario, era evidentemente destinato a far l’ultima impressione sui giudici; e la causa sarà trattata in Cassazione dopo l’Epifania. Vedi dunque quanto m’importi di far avere a ognuno di loro la mia quantunque abborracciata risposta, quanto più presto sia possibile. E non avendo il loro ricapito, e non volendo dar quest’incomodo all’avvocato, non ho altro che te, per venirne a capo.
Desidererei anche, e mi parrebbe cosa conveniente di far lo stesso coi Consiglieri di Prima Istanza e d’Appello, che m’hanno già resa interamente giustizia. Ma per questo non ti fo fretta, perché il ritardo non porta danno. E non so neppure se le copie spedite saranno bastanti: del che ti prego avvertirmi.
Volendo far oggi tutte le spedizioni accennate, e dell’altre, non ho altro tempo, che d’abbracciar te, Vittoria e Giorgino.

Il tuo aff.mo babbo
Alessandro Manzoni