Lettera n. 1896

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Rossi, Francesco (?)
Data
[1839 - 1840] (Lunedì [fine 1839-1840])
Luogo di partenza
Di casa [Milano]
Luogo di arrivo
[Milano]
Lingua
italiano, latino
Incipit
Vengo colla solita franchezza
Regesto

Manzoni domanda una immagine di una monaca benedettina che doveva servire come modello alle illustrazioni di Gonin.

Note

Rispetto a ISELLA 1994, pp. 134-135, gli editori di CARTEGGI LETTERARI 2010, pp. 185-186 mostrano maggiori riserve a identificare il destinatario con Francesco Rossi, in virtù della formula iniziale «Amico Pregiatissimo» che nelle lettere al bibliotecario sostituirà il «Chiarissimo Signore» solo più tardi, a partire dagli anni '50. Escludono inoltre Cattaneo (a cui Manzoni si rivolgeva con il 'tu'), Morbio e Zardetti, verso i quali usava toni più formali.

Testimoni
Edizioni
  • CICCOTTO 1985, p. 6.
  • ISELLA 1994A, lettera n. 1896, p. 100, note alle pp. 134-135.
  • CARTEGGI LETTERARI 2010, lettera n. III.11, pp. 185-186.
Opere citate

I promessi sposi

+ Testo della lettera

Amico Pregiatissimo,

Vengo colla solita franchezza e fiducia a seccarla. Gonin ha da disegnare una monaca benedettina, e non sappiamo dove dar del capo per averne un esemplare. Nel suo mare magnum qualche cosa ci sarà, e nella bontà sua la compiacenza di procurarmelo.
Mille scuse, e saluti in maggior numero

Il suo dev.mo
Manzoni