Lettera n. 272

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Saluzzo Roero, Diodata
Data
24 novembre 1827 (24 9bre 1827)
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
[Torino]
Lingua
italiano
Incipit
Vorrei obbedire al Sig. Marchese d'Azeglio
Regesto

Alessandro Manzoni spiega perché non vorrebbe fosse resa pubblica la lettera al d'Azeglio sul romanticismo.

Testimoni
Edizioni
  • MISCIATTELLI 1931, pp. 517-518.
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 272, vol. I, p. 451, note alla p. 924.
  • CARTEGGI LETTERARI 2016, lettera n. 108, p. 302, note alla p. 303.
Opere citate

Sul Romanticismo. Lettera al Marchese Cesare D’Azeglio

+ Testo della lettera

Chiarissima Signora

Vorrei obbedire al Sig.r Marchese d'Azeglio, e sento non meno vivamente l'onore, che, pubblicandosi quella mia lettera, mi verrebbe dalla soprascritta di essa; ma una ragione, prepotente in me, mi obbliga a desiderare ch'egli abbandoni codesto suo cortese disegno. In quella lettera, io ho accennate opinioni [lettera]rie diverse da quelle che sono comunemente ricevute; e m'è bast[ato accenn]arle senza addurne le prove, perché aveva l'onore di parlar con [Lei a] cui io poteva credere che tali opinioni non riuscirebbero nuove né disaggradevoli. Ma pei molti lettori che non fossero in una simile disposizione, quei cenni, non atti certamente a produrre una nuova persuasione, basterebbero soltanto ad offender l'antica.
Punzecchiare così un sistema non mi par buon consiglio: bisogna ammazzarlo, o lasciarlo stare. Oltracciò, queste opinioni furono e sono soggetto di controversia; e Le confesso che, per tollerar bene quello che le controversie letterarie recano di spiacevole, ho bisogno di potermi render testimonio ch'io non sia stato occasione di provocarle. Spero che il Sig.r Marchese farà buone queste mie ragioni, o le compatirà; e La prego, Sig.ra Contessa di gradir l'attestato del profondo ossequio e dell'altissima stima colla quale ho l'onore di dirmele
Dev.mo Obb.mo Servitore
Alessandro Manzoni