Lettera n. 803

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Promis, Carlo
Data
10 agosto 1847
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
Torino
Lingua
italiano, latino
Incipit
Devo principiare con delle scuse una lettera
Indirizzo
All'Illustr.mo Signore | Il Sig.r Cavaliere Carlo Promis | Torino
Regesto

Alessandro Manzoni ringrazia Carlo Promis del dono dei Regum langobardorum leges de structoribus, quas C. Baudius a Vesme primus edebat, C. promis commentariis auxit (Torino, 1846). Lo scrittore parla del proprio lavoro all'Appendice al cap. IV del Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia.

Testimoni
Edizioni
  • SFORZA 1882-1883, vol. II, p. 162.
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 803, vol. II, pp. 411-412, note alla p. 884.
Opere citate

Discorso sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia

+ Testo della lettera

Illust.mo Signore,

Devo principiare con delle scuse una lettera la quale non avrebbe dovuto contenere che l'espressione della mia viva riconoscenza. Un incomodo non grave, ma lungo, e dell'occupazioni, quanto noiose, altrettanto urgenti furono cagione dell'avere io tanto indugiato a renderLe grazie del dono veramente prezioso, del quale Le è piaciuto onorarmi. La bontà, alla quale unicamente lo devo, e che si manifesta non meno nella gentilissima lettera con cui mi fu annunziato, mi fa sperare che queste grazie rispettose e cordiali saranno cortesemente accolte, quantunque tarde.
Il benevolo Rezzonico ha veduto e Le ha rappresentato troppo in grande il lavoro di cui ero occupato, e lo scopo del quale non è altro che l'interpretazione dei due celebri e disputati passi di Paolo Diacono, II, 32 e III, 16. È vero che in essi principalmente si crede che deva trovarsi la chiave della gran questione intorno alla condizione degl'Italiani in generale sotto i Longobardi; ma il mio tentativo è appunto di dimostrare che la significazione di que' passi è molto più ristretta: dimanierachè, andandomi bene, non sarò riuscito ad altro che a diminuire i mezzi di sciogliere quell'importante questione, e a mantenermi la povera parte che ci ho preso fino da principio, cioè la parte di promovere senza risolvere.
Per formarmi una giusta idea dell'importanza del novo testo delle leggi longobardiche, non che fidarmi nelle mie troppo scarse cognizioni, aspetto fusiorem disquisitionem, utile ai dotti e a me necessaria, che le deve accompagnare; e l'aspetto con quella viva curiosità e con quella molta fiducia che inspira il nome del Sig.r Cavaliere di Vesme. Intanto mi permetta di ringraziarLa anche del piacere e dell'istruzione che ho trovata nelle dotte e evidenti note alle leggi riguardanti i maestri comacini. E insieme si degni gradire le proteste dell'alta stima e del profondo rispetto, col quale ho l'onore di dirmi
Di V. S. Illust.ma

Umil.mo devot.mo servitore
Alessandro Manzoni