Vat. lat. 13951 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana

Titolo
Strofe per una prima comunione, “All'Offertorio”; [Versi per una prima Comunione]. Autografo su stampa volante Pirola
Abstract

Stampa del tipografo Pirola, senza data, contenente su due colonne «Sì, Tu scendi ancor dal Cielo» con il titolo Prima della Messa, «Questo terror divino» con il titolo All’Offertorio, «Ostia umìl, Sangue innocente» con il titolo Alla Consacrazione, «Con che fidente affetto» con il titolo Alla Comunione e «Sei mio; con Te respiro» con il titolo Dopo la Messa (i gruppi I, IV, III, V, VI dell’ed. definitiva). Sul margine sinistro è una copia in pulito autografa del Manzoni di Chi dell'erbe lo stelo compose? mentre sul margine destro è la copia in pulito autografa dei Versi per una prima Comunione (Vieni, o Signor, riposati). In calce, una nota di Teresa Stampa del 25 gennaio 1855 certifica l'autografia dei versi aggiunti a penna. La parte stampata è esemplare unico (vd. MORONI 1982, pp. 168-169 e MORONI 2008, p. 37). Si trattererebbe dell'autografo più antico ad oggi conosciuto dei versi Chi dell'erbe lo stelo compose?, il quale reca al v. 14 la primitiva lezione «Quella fede che rompe ogni velo» di cui si ricorderà Teresa Stampa trascrivendo la strofa il 10 gennaio del 1855 (vd. Manz.B.XXX.20; la correzione successiva muta il verbo in «passa»). A tal proposito MORONI 1982 pp. 177-178 ritiene che nell’atto di copiatura Teresa avesse sotto occhio proprio il Vat. Lat. 13951 con la variante «rompe» e fa notare che la nota apposta dalla donna il 25 gennaio del 1855 in calce a questo testimone è successiva di soli quindici giorni alla data del biglietto Manz.B.XXX.20, 10 gennaio 1855.

La studiosa propone, poi, una datazione sia della parte stampata che dei versi autografi. Per la parte stampata ripercorre brevemente la storia delle precedenti edizioni Pirola, del 1832, contenente le strofe «Sì, Tu scendi ancor dal cielo», «Ostia umìl, Sangue innocente», «Sei mio; con Te respiro» con i titoli Dopo il preparamento, Dopo la Consacrazione e Dopo la Comunione (gruppi I, III, VI nell’ed. definitiva), del 1834 con le strofe «Questo terror divino» e «Con che fidente affetto» prive di titolo e anticipate dalla numerazione romana «I» e «II» (gruppi IV e V nell’ed. definitiva), e del 1837, che è ristampa del ’32. Proprio dopo questa ristampa apparve secondo Moroni il foglio volante di Vat. Lat. 13951: «Non è inverosimile pensare, infatti, che il Pirola decidesse di riprodurre le prime tre Strofe, le quali erano destinate ad essere cantate e, nel contempo, il Poeta (o lo stesso Ratti?) riunisse quanto aveva scritto sull’argomento, formando una sorta di guida al rito della Comunione destinata al fedele» (cfr. MORONI 1982, p. 174). La stampa Pirola del Vat. Lat. 13951 rappresenterebbe, ad ogni modo, la prima vera sistemazione dei componimenti eucaristici all’interno di un preciso ordine liturgico.

Quanto ai versi vergati a penna, e in particolare alla Strofa «Chi dell’erbe lo stelo compose?» Moroni propone una prima datazione al 1846-1847. Se i precedenti editori SANESI 1954, pp. CLXXXXVIII-CLXXXIX, e GHISALBERTI 1957, p. 833, la datavano al 1850 sulla scorta della lettera del 20 aprile con cui Antonio Rosmini la trasmise al cardinale Antonio Tosti (BONOLA 1901, pp. 430-431), MORONI 1982 p. 178 ha invece posto l’accento sul forte legame che questi versi intrattengono con l’inno incompiuto Ognissanti, avviato negli anni ’30, ripreso tra ’46 e ’47 e definitivamente abbandonato nel ’48. In un suo successivo e più ampio lavoro sulle Strofe, la studiosa ha aggiunto inoltre che se «la composizione di questa strofa si dovrebbe ascrivere al ’46-’47, proprio in quei momenti in cui il poeta riprendeva in mano l’Ognissanti [...] il termine possibile di questa composizione quale strofa eucaristica è ascrivibile agli anni ’47-’48» a cui più precisamente andrebbe ricondotta la «data di partenza» del Vat. Lat. 13951 (cfr. MORONI 2008, p. 73). Va detto che la strofa apparve insieme alle altre nell’esemplare unico degli Inni sacri del 1848 offerto dall’editore Redaelli al Manzoni, prima della pubblicazione vera e propria nelle Opere varie del ’45 (nell’ultimo fascicolo apparso nel ’55). Data la presenza dei Versi per una prima Comunione vergati a penna nel margine destro, il Vat. Lat. 13951 sembrerebbe inoltre attestare l’intenzione, poi abbandonata, di includere anch’essi nella serie delle Strofe, (cfr. MORONI 1982, p. 183, e ISELLA 2003, p. 456).

Datazione
[1847-1848]

Opere collegate

Bibliografia
  • MORONI 1982 = Moroni Ornella, Un nuovo manoscritto delle «Strofe per una Prima Comunione» di A. Manzoni, in «Giornale italiano di filologia», n.s. XIII [XXXIV], 2, 1982, pp.167-183 (con facsimile a p.175)
  • MORONI 2008 = Moroni Ornella, Le Strofe per una prima Comunione di Alessandro Manzoni, Roma, Aracne, 2008
    (con riproduzione fotografica a p. 151)

Scheda di Carmela Marranchino | Cita questa pagina