La sezione Manoscritti

Questa sezione di Manzoni Online contiene il catalogo digitale dei manoscritti delle opere manzoniane e dei documenti conservati nel fondo dell’autore (Sala manzoniana, Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, BNB in sigla). Il censimento dei manoscritti delle opere e delle lettere ha inoltre incluso i testimoni conservati presso altre biblioteche, archivi o fondi e collezioni private. Ogni manoscritto è collegato a una scheda descrittiva, accompagnata dalle immagini digitalizzate dei manoscritti, laddove disponibili. Le schede, composte da una presentazione sintetica e da una descrizione analitica, contengono informazioni relative alla forma esterna e ai contenuti testuali di ogni documento. Si segnala, tuttavia, che a causa del lungo protrarsi dell’emergenza sanitaria, non è ancora stato possibile portare a termine le necessarie procedure di completamento, correzione e uniformazione di tutte le schede; il che consente per il momento la visualizzazione delle sole descrizioni sintetiche, o abstract (più le voci: “titolo”, “datazione”, “opere collegate”, “altri identificativi”, “bibliografia”, “informazioni redazionali”) dei manoscritti registrati. Per alcuni manoscritti, al momento solo censiti, si fornisce l’accesso alla descrizione essenziale, ricavata dal catalogo Manus Online.

La maggior parte delle opere manzoniane sopravvive in manoscritti autografi (prime e seconde minute, belle copie), o trascrizioni coeve (copie per la censura, copie apografe fatte allestire per volontà dell’autore, oppure da amici e ammiratori). Alla sua morte Manzoni lasciò in eredità le proprie carte e i libri postillati della grande biblioteca della casa milanese di Via Morone al figlio Pietro. Questi, scomparso prematuramente, le passò quindi ai nipoti Vittoria, Giulia, Lorenzo e Alessandra, finché il fondo non venne acquisito sul finire del secolo dal senatore Pietro Brambilla, marito di Vittoria. Nel 1885 vennero stipulati accordi ufficiali con Brera, indicata come unica beneficiaria del lascito Brambilla, a condizione che la raccolta manzoniana non fosse asportata da Milano e che venisse collocata in un luogo accessibile agli studiosi. Il 5 novembre del 1886, alla presenza di Re Umberto e con un’ampia lectio introduttiva di Ruggero Bonghi, si inaugurava dunque la Sala manzoniana, a completamento della quale erano giunti nel frattempo – per iniziativa del prefetto di Brera, Isaia Ghiron – altri manoscritti e varie lettere disperse. Nel 1951, dopo la guerra e il trasferimento forzato del corpus a Pontida, la Sala venne ristrutturata, ampliata e riaperta al pubblico nelle forme note a chi ancora la frequenta. Oggi la maggior parte dei manoscritti di Manzoni è conservata presso la BNB, ma molti altri si trovano in biblioteche, archivi e musei italiani e stranieri. Alcuni sono ancora di proprietà privata.

Tra i manoscritti manzoniani sono compresi anche quelli delle numerose lettere che compongono l’epistolario dell’autore e quelli delle lettere dei suoi corrispondenti. A ciascuno di questi, per il momento solo censiti (ma completi di riproduzioni digitali per i testimoni conservati presso la BNB), è collegata una scheda puntuale della lettera, completa del regesto dei suoi contenuti e di indicazioni bibliografiche (cfr. sezione Lettere).

Questo catalogo è basato sullo standard di codifica TEI/XML più aggiornato ed è inteso come uno strumento di ricerca per gli studiosi di Manzoni. Si tratta dunque di un lavoro in corso: le informazioni su date, forme e contenuti dei manoscritti saranno aggiunte e aggiornate regolarmente.

Per ulteriori informazioni contattare l’editor della risorsa:
margherita.centenari@unipr.it.

Data aggiornamento: 16 novembre 2020

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