[Alla Musa]

Insieme editoriale: Poesie / Poesie prima della conversione

Il sonetto, risalente al 1802, contiene una dichiarazione di intenti del giovanissimo Manzoni, che mediante il ricorso a un armamentario di maniera, arcadico e neoclassico, afferma di volersi dedicare alla poesia, perseguendo una via non ancora esplorata da altri. Per questa ragione i modelli ricordati sono quelli degli iniziatori della tradizione volgare, oppure dei grandi innovatori: ai nomi di Dante e Petrarca sono accostati quelli di Alfieri e Parini, di cui si apprezzano soprattutto le prove nel genere satirico (e in questo senso il sonetto è anche una sorta di omaggio, o di espressione delle proprie preferenze letterarie). Il fulcro è comunque rappresentato da Tasso, che ha a tutti gli effetti valore di canone per il poeta.

La critica (cfr. BOGGIONE 2002, p. 341), ritiene tutto sommato «modesto» l'esito poetico dei versi alla Musa, ma allo stesso tempo rileva l'importanza del nucleo tematico legato all'originalità come valore da perseguire in campo lirico: in effetti, la ricerca di forme poetiche innovative e adatte ad esprimere contenuti inediti sarà uno dei crucci manzoniani fino almeno ad Ognissanti. Non stupisce pertanto che, nonostante l'acerbità del componimento, il suo ricordo venga convocato da Manzoni a qualche anno di distanza e in un contesto più impegnativo come quello del carme In morte di Carlo Imbonati (cfr. vv. 203-206: «Deh! vogli / la via segnarmi, onde toccar la cima / io possa, o far, che s'io cadrò su l'erta, / dicasi almen: su l'orma propria ei giace»).

Metro
sonetto di endecasillabi con schema ABAB-ABBA-CDE-CDE
Storia del testo

Il sonetto occupa il verso del manoscritto autografo conservato presso la BNB, Manz.VS.IX.1, dove si legge anche la data «1802» (c. 1v). Composti dunque in quell'anno, i versi vennero comunque corretti in maniera sostanziale all'inizio del 1803, probabilmente dopo la metà di gennaio, come si ricava dalla precisa ripresa al v. 11 della dedica autografa fatta da Alfieri a Parini sul primo volume dell'edizione senese delle Tragedie del 1783: qui Parini era salutato come «Primo Pittor del signoril costume», definizione giunta a Manzoni tramite la Vita del Parini premessa da Francesco Reina al tomo I delle Opere, pubblicate dopo il 9 gennaio (cfr. su questo DANZI 2012B, p. 365). Un'immagine che del resto Manzoni tornò a utilizzare a più riprese: prima nel sermone [Sulla poesia] (v. 134), poi nel carme In morte di Carlo Imbonati, v. 173 e quindi nei [Versi a Claude Fauriel], v. 36. Rimasto a lungo inedito (fino al ritrovamento del manoscritto), il sonetto venne menzionato per primo da MESTICA 1888, che ne citò la prima quartina, poi da PETROCCHI 1898, ma a pubblicarlo fu solo SCHERILLO 1922 (entro la terza edizione del volume Le Tragedie, gli Inni Sacri e le Odi, p. 375).

Date di elaborazione

1802 (con interventi di revisione sostanziale nel 1803)


Testimoni manoscritti
  • Manz.V.S.IX.2 • Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
    (copia in pulito autografa)

Prima edizione
  • SCHERILLO 1922 = Manzoni Alessandro, Le tragedie, gl'Inni sacri, le Odi nella forma definitiva e negli abbozzi e con le varianti delle diverse edizioni, a cura di Michele Scherillo, Milano, Hoepli, 1922
    (p. 375)

Edizioni di riferimento
  • DANZI 2012A = Manzoni Alessandro, Tutte le poesie, a cura di Luca Danzi, Milano, BUR Rizzoli, 2012
    (pp. 145-148)
  • BOGGIONE 2002 = Manzoni Alessandro, Poesie e tragedie, a cura di Valter Boggione, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, [2002] (Classici italiani)
    (pp. 341-342)
  • GAVAZZENI 1992 = Manzoni Alessandro, Poesie prima della conversione, A cura di Franco Gavazzeni, Torino, Einaudi, 1992 (Nuova universale Einaudi, 209)
    (pp. 81-86)
  • LONARDI-AZZOLINI 1992B = Manzoni Alessandro, Tutte le poesie, 1797-1872, a cura di Gilberto Lonardi, commento e note di Paola Azzolini, Venezia, Marsilio, 1992 (Letteratura universale. Esperia)
    (testo p. 104; nota al testo e commento p. 279)
  • CHIARI-GHISALBERTI 1957 = Manzoni Alessandro, Poesie e tragedie, Milano, Mondadori, 1957 (Tutte le opere di Alessandro Manzoni, a cura di Alberto Chiari e Fausto Ghisalberti, “I classici italiani", vol. I)
    (testo a p. 165; nota al testo p. 866)
  • SANESI 1954 = Manzoni Alessandro, Poesie rifiutate e abbozzi delle riconosciute, a cura di Ireneo Sanesi, Firenze, Sansoni, 1954
    (testo a p. 56; discussione pp. LXIV, LXVIII-LXIX)
  • BARBI-GHISALBERTI 1950 = Manzoni Alessandro, Scritti non compiuti. Poesie giovanili e sparse, lettere, pensieri, giudizi, con aggiunta di testimonianze sul Manzoni e indice analitico, in Manzoni Alessandro, Opere di Alessandro Manzoni, Centro Nazionale di Studi Manzoniani, a cura di Michele Barbi e Fausto Ghisalberti, Milano, Casa del Manzoni - Firenze, Sansoni, 1942-1950 (3 voll.)
    (pp. 35-36)
Edizione del testo in preparazione

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