[Spartaco]

Insieme editoriale: Tragedie

Appunti per una tragedia storica incentrata sulla rivolta di Spartaco, il gladiatore trace che nel I secolo a.C. capeggiò un’armata di schiavi, portando scompiglio nelle regioni meridionali italiane, prima che le truppe romane riuscissero a ristabilire l’ordine, massacrando i ribelli. Spartaco, già interpretato in epoca illuministica come eroe della libertà contro la tirannide, era oggetto negli anni in cui Manzoni si volse alla sua vicenda di un «impetuoso revival» in tutta Europa, riconducibile «all’intenso dibattito sull’abolizione della schiavitù», rinfocolato dai tumulti haitiani (GIUSEPPE ZECCHINI, Manzoni e il ‘mito’ di Spartaco, in ANNONI-STELLA 2015, pp. 529-530; cfr. inoltre TONGIORGI, 2012). Manzoni trascrive una serie di brani dagli Strategemata di Frontino, dai frammenti delle Historiae di Sallustio e dai Supplementa Liviana di Johann Freinsheim, dal quale ricava annotazioni sulle Marce e stazioni di Spartaco dalla storia. A questi materiali aggiunge alcune pagine in cui abbozza dei tentativi di Divisione della materia in base ai tempi e ai luoghi degli eventi, collegati alle azioni dei personaggi.

Storia del testo

Unico testimone del lavoro manzoniano intorno allo Spartaco è un manoscritto cartaceo composto di 4 bifogli e 1 foglio sciolto, conservato presso la Biblioteca Nazionale Braidense (segn. MANZ.B.XIV.8) e pubblicato per la prima volta in BRAMBILLA-BONGHI-SFORZA 1883-1898, vol. I. L’idea di dedicarsi a una terza tragedia si fece strada nella mente di Manzoni durante la revisione dell’Adelchi, come prova una lettera a Claude Fauriel del 3 novembre 1821, («et après je me mettrai à mon roman, ou à une tragédie de Spartacus, selon que je me trouverai plus disposé à l’un de ces deux travaux»: CARTEGGIO MANZONI-FAURIEL 2000, p. 315). Il dubbio permase sino alla primavera successiva, se il 3 aprile 1822 Ermes Visconti poteva scrivere a Gaetano Cattaneo che «Manzoni ha quasi terminati gli studi per la Tragedia di Spartaco anzi ha già abbozzato il disegno degli atti. Ti aspetta con impazienza: il mostro antiquario gli deve anche questa volta servire di Pegaso. In somma ha bisogno d’informarsi da te su molti dettagli relativi ai Traci, ai Gladiatori, ai bastimenti degli antichi, e va pigliala» (CASALINI 2004, p. 72). In seguito preferì tuttavia concentrarsi sul romanzo; l’ipotesi di tornare a Spartaco si riaffacciò soltanto quando i primi due tomi giunsero in tipografia. In una lettera da Brusuglio del 24 giugno 1825 Claude Fauriel, annunciando l’evento a Mary Clarke, aggiunge infatti che terminata l’impresa «pourront venir Spartacus et les nègres» (CARTEGGIO MANZONI-FAURIEL 2000, pp. 327-28). Fu cattivo profeta.

Date di elaborazione

1821-1822 / 1883


Testimoni manoscritti

Prima edizione
  • BRAMBILLA-BONGHI-SFORZA 1883-1898 = Manzoni Alessandro, Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, pubblicate per cura di Pietro Brambilla, da Ruggiero Bonghi e Giovanni Sforza, Milano, Rechiedei, 1883-1898 (voll. 5)
    (vol. I, pp. 275-288)

Edizioni di riferimento
  • ANNONI-STELLA 2015 = Manzoni Alessandro, Adelchi, Spartaco, (il primo) introduzione e commento di Carlo Annoni, a cura di Rita Zama, nota al testo di Isabella Becherucci, (il secondo) a cura di Angelo Stella, premessa di Giuseppe Zecchini, Milano, Centro nazionale studi manzoniani, 2015 (Edizione nazionale ed europea delle opere di Alessandro Manzoni: testi criticamente riveduti e commentati, diretta da Giancarlo Vigorelli, vol. 4)
    (Nota, pp. 533-542 (A. Stella); Testo, pp. 543-586)
  • CHIARI-GHISALBERTI 1957 = Manzoni Alessandro, Poesie e tragedie, Milano, Mondadori, 1957 (Tutte le opere di Alessandro Manzoni, a cura di Alberto Chiari e Fausto Ghisalberti, “I classici italiani", vol. I)

Risorse correlate
Edizione del testo in preparazione

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