«Sentir messa»

Insieme editoriale: Scritti linguistici inediti

Scritto incompiuto e pubblicato postumo, nato in risposta alle critiche rivolte da Michele Ponza al romanzo Marco Visconti di Tommaso Grossi ma sviluppato quindi come riflessione sull’uso (Uso, secondo la grafia manzoniana), che lo scrittore identifica con quello toscano del presente: non solo quello ristretto nei libri, ma quello di «tutta la lingua» (Stella-Vitale 2000A, p. 184). Il titolo, attribuito dal primo editore (Bulferetti 1923), nasce dal confronto tra le due espressioni «sentir messa» (adoperata da Grossi e criticata da Ponza) e «udir messa», da cui prende avvio l'argomentazione manzoniana.
Stabilito in apertura il principio che l'uso è arbitro e signore delle lingue, e quindi che «l'Uso ha a essere uno, se una ha a esser la lingua» (Stella-Vitale 2000A, p. 188), Manzoni dichiara che, nella varietà degli idiomi, la lingua di cui si servono gli italiani delle diverse parti d'Italia è la toscana la quale, rispetto agli altri dialetti, possiede l'unica ed essenziale qualità di essere stata riconosciuta e adottata nell'intero paese: «Ora una lingua noi l'abbiamo: lingua provinciale, lingua di municipio, lingua non nazionale, dialetto, come uno vuole; ma che tira avanti da buon tempo, e ha avuto scrittori [...] più di nessun altro dialetto d'Italia [...] e ad ogni modo serve a noi, ci rende quel servizio, fa quell'effetto che da una lingua s'aspetta e si richiede» (Stella-Vitale 2000A, pp. 230-31). La rivendicazione innesca un confronto con tre sistemi di pensiero linguistico che hanno espresso posizioni diverse: quelli di Antonio Cesari, Melchiorre Cesarotti e Vincenzo Monti. Sono in particolare oggetto di contestazione il rifiuto di Cesari della lingua del presente; la confusione di Cesarotti tra dialetto dominante e lingua comune; la scelta di Monti di escludere il linguaggio parlato, e la sua difesa del ruolo dell'etimologia nel definire il significato delle parole. Ultimo tema affrontato è quello, destinato a svilupparsi nella terza redazione del trattato Della lingua italiana, dell'origine del linguaggio.

Struttura

Accanto all'ultima stesura di mano solo manzoniana, si conservano documenti relativi alla fase inziale del progetto, quando Grossi e Manzoni raccoglievano pezze d'appoggio utili per rispondere insieme a Ponza: spogli lessicali realizzati da Grossi, Manzoni e Rossari; abbozzi della Risposta stesi dal solo Grossi; abbozzi della Risposta stesi da Manzoni.

Storia del testo

L'origine dell'opera è nell'articolo Osservazioni filologiche su 'Marco Visconti', che apparve il 14 agosto 1835 sull'«Annotatore piemontese». L'autore, Michele Ponza, accusava Tommaso Grossi di avere impiegato modi municipali, lombardi o milanesi. Col proposito di rispondere alle critiche, Grossi e Manzoni con lui avviano uno spoglio di autori toscani volto a confermare la coincidenza delle forme accusate di milanesità con la tradizione comica toscana. Abbandonata entro pochi mesi l'idea di un lavoro a quattro mani, Manzoni concepisce uno scritto più generale, volto ad esporre le idee sulla lingua che dal 1830 andava organizzando nel trattato Della lingua italiana. Il nuovo progetto occupa i mesi tra la fine del 1835 e la metà dell'anno successivo. Documenti utili alla collocazione cronologica sono una lettera della figlia di Manzoni, Cristina, a Margherita Trotti del 2 dicembre 1835: «Dieu sa quand cet ouvrage [sulla lingua] aurait paru si un critique sulla lingua di Marco Visconti ne l'eût poussé à faire pour ainsi dire un résumé de toutes ses études»; e una lettera dello stesso Manzoni a Gaetano Cioni del 3 maggio 1836 da cui si ricava che il lavoro è stato interrotto: «mi si accresce lo struggimento di finire una volta quel lavoro, col quale mi sembra pure [...] di poter ridurre la cosa ad evidenza; e le forze della testa non rispondono al buon volere, sicché è uno struggermi senza costrutto» (lettera 470).

Date di elaborazione

1835-36


Testimoni manoscritti (vedi tutti)
  • ms. Schiff-Giorgini • Milano, Biblioteca del Centro nazionale di studi manzoniani
    (ultima stesura, ff. 1-39)
  • Manz.B.VIII.5 • Milano, Biblioteca Nazionale Braidense
    (ultima stesura, ff. 40-44)

Prima edizione
  • BULFERETTI 1923 = Alessandro Manzoni, «Sentir messa». Libro della lingua d'Italia contemporaneo ai «Promessi sposi». Inedito, Domenico Bulferetti, Milano, Bottega di poesia, 1923

Edizioni di riferimento
  • STELLA-VITALE 2000A = Manzoni Alessandro, Scritti linguistici inediti I, Premessa di Giovanni Nencioni. A cura di Angelo Stella e Maurizio Vitale, Milano, Centro nazionale studi manzoniani, 2000 (Edizione nazionale ed europea delle opere di Alessandro Manzoni: testi criticamente riveduti e commentati, diretta da Giancarlo Vigorelli, vol. 17)
    (ultima stesura)
  • STELLA-VITALE 2000B = Manzoni Alessandro, Scritti linguistici inediti II, A cura di Angelo Stella e Maurizio Vitale, Milano, Centro Nazionale Studi Manzoniani, 2000 (Edizione nazionale ed europea delle opere di Alessandro Manzoni: testi criticamente riveduti e commentati, diretta da Giancarlo Vigorelli, vol. 18, 2 tt.)
    (spogli di Grossi, Manzoni e Rossari da testi comici fiorentini; materiali sparsi di mano di Grossi; appunti e abbozzi di Manzoni; frammenti più estesi di mano di Manzoni)
  • STELLA-DANZI 1990 = Manzoni Alessandro, Scritti linguistici, A cura di Angelo Stella e Luca Danzi, Milano, Arnoldo Mondadori, 1990 (I classici Mondadori)

Risorse correlate
Edizione del testo in preparazione

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