MANZ. 15. 0016.K/ 03 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

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1.

Casa Gal. Cl. I. 242: vuole essere la bellezza uno, quanto si può il più; e la bruttezza per lo contrario è molti.

La citazione dal Casa riportata nella postilla compare al Capitolo CLXXX del vol. III dello stesso Cinonio, dedicato all’avverbio Molto , come esempio di molti usato «in senso astratto». La pagina 225, dove si trova l’esempio, è marcata da una riconoscibile orecchia. Il Galateo è conservato nella biblioteca manzoniana (MANZ.BRU A.03.101) nell’edizone dei Classici italiani del 1806.

Luogo dell'opera: Capitolo CLV. Lei
Termine o passo postillato: * A più chiara dimostrazione di quello che dice il Castelvetro [che talvolta il verbo essere richiede il quarto caso], recheremo altri due esempi fra i moltissimi, che si potrebbero allegare, nei quali il verbo essere regge manifestamente il quarto caso, per esprimere sensi non punto diversi da quello che si riconosce nel verso del Petrarca (Bemb. Asol. I. 3.) Ma non perciò ne viene che non s’ami cosa, che non si disideri altresì: perciocchè se n’amano molte; e non si disiderano, e ciò sono tutte quelle che si posseggono. Dove il ciò non può che essere quarto caso (Pandolf. 76) Coll’altre donne sempre diceva, che io era i suoi ornamenti.