Lettera n. 1244

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Giulini della Porta, Cesare
Data
[3 agosto 1859] (3 agosto)
Luogo di partenza
Di casa [Milano]
Luogo di arrivo
Milano
Lingua
italiano
Incipit
Come accade qualche volta
Regesto

Alessandro Manzoni scrive al conte Cesare Giulini che avrebbe ancora delle cose da dirgli, dopo il loro recente incontro, e che preferirebbe farlo a voce.

Note

Arieti riconduce la lettera al tentativo di far accettare al Manzoni, notoriamente restio a pubbliche decorazioni, un'orificenza da parte del re Vittorio Emanuele II, per la precisione il gran cordone di San Maurizio insieme a una pensione di diecimila franchi. A questo scopo, con lettera del 3 agosto 1859, Massimo d'Azeglio aveva incaricato Gabrio Casati di condurre la «trattativa diplomatica», direttamente o tramite persona fidata. Arieti, ipotizzando che Casati «o affaccendatissimo in quei giorni, abbia 'girato' al comune amico Giulini l'incarico (come gliene dava la facoltà la lettera del D'Azeglio) o che se ne fosse fatto un collaboratore (i biografi dicono che il Manzoni fu «consigliato dal Conte Cesare Giulini»), la letterina del Manzoni trova una perfetta corrispondenza alla situazione del 1859». Manzoni accettò «l'annua vitalizia pensione di lire dodicimila a titolo di ricompensa nazionale», ma non il cordone, cfr. ARIETI-ISELLA 1986, vol. III, pp. 664-665.

Testimoni
Edizioni
  • ROMAGNOLI 1957, p. 94 (con riproduzione fotografica).
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 1244, vol. III, p. 178, note alle pp. 663-665.