L'unità dell'Italia e la quadratura del circolo

Insieme editoriale: Saggi storici e politici

Lettera, firmata «Un suo fedele lettore» e non datata, che Manzoni stese probabilmente alla fine del 1871, pensando di inviarla al «Corriere di Milano» con preghiera di pubblicazione. Occasione dell'intervento fu l'articolo Thiers e l'Italia , pubblicato sul «Corriere di Milano» del 18 ottobre 1871, dove veniva data traduzione di una lettera inviata dal politico e giornalista francese Louis Adolphe Thiers al diplomatico (già console a Torino) Eugène Poujade. Nello scritto, che risale probabilmente al 1866, Thiers prende spunto dalla controversia tra casa Savoia e il papato per esprimere un duro giudizio sulla situazione italiana, e conclude che «Tutte le conferenze del mondo non ne troveranno la soluzione, come tutte le accademie dell'universo non troveranno la quadratura del circolo». Sollecitato dall'attacco, Manzoni risponde, tornando su temi che lo avevano occupato negli anni appena precedenti con la stesura dell'incompiuto saggio comparativo La Rivoluzione francese del 1879 e la Rivoluzione italiana del del 1859 (1861-71), e su cui proprio in quei mesi tornava a riflettere col suo ultimo saggio Dell'indipendenza dell'Italia (1871-73, incompiuto). Dopo avere sottolineato l'improprietà del paragone tra la quadratura del circolo (sempre tentata e mai riuscita) e l'unificazione italiana (realizzata con successo la prima volta che fu tentata), lo scrittore passa a mostrare che l'immagine potrebbe piuttosto convenire alla Francia dove, dopo la Rivoluzione, si sono avvicendati otto diversi governi, o «otto quadrature del circolo, come lo dimostra la loro fine». Dunque - così Manzoni conclude la sua breve arringa in difesa dell'Italia - «a quei Francesi che s'alzano a maledire e a beffare questa per tanto tempo miserabile Italia, si può dire: Flete super vos».

Storia del testo

L'unico testimone noto, il ms. Manz.B.I.33, è una brutta copia dove compaiono cassature e correzioni. Non si conserva una stesura in pulito, che probabilmente non fu mai realizzata, avendo lo scrittore abbandonato il progetto di pubblicazione. La rinuncia si spiega forse col fatto che Manzoni si rese conto che un attacco a un noto uomo di Stato francese scritto da un Senatore del Regno d'Italia (riconoscibile, anche se la lettera non era firmata) avrebbe potuto creare imbarazzo (Danzi 2000).

Date di elaborazione

Ghisalberti 1963 indica come datazione il 1870, mentre Arieti 1970, il 1871. Come dichiarato nella lettera stessa, Manzoni scrive dopo avere letto la lettera di Thierry a Poujade, che era apparsa in traduzione italiana sul «Corriere di Milano» del 18 ottobre 1871. Tale data costituisce dunque, come rilevato da Danzi 2000, un sicuro terminus post quem.


Testimoni manoscritti
  • Manz.B.I.33 • Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

Prima edizione
  • SFORZA 1902 = Sforza Giovanni, Il Manzoni giornalista, Modena, Società tipografica modenese, 1902

Edizioni di riferimento
  • BADINI CONFALONIERI 2012 = Manzoni Alessandro, Scritti storici e politici, A cura di Luca Badini Confalonieri, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 2012
  • DANZI 2000 = Manzoni Alessandro, La rivoluzione francese del 1789 e la rivoluzione italiana del 1859, Dell'indipendenza dell'Italia, Premessa di Sergio Romano. Introduzione, cronologia e regesto di Giovanni Bognetti. Testi a cura di Luca Danzi, Milano, Centro nazionale studi manzoniani, 2000 (Edizione nazionale ed europea delle opere di Alessandro Manzoni : testi criticamente riveduti e commentati / diretta da Giancarlo Vigorelli, 15)
  • GHISALBERTI 1963 = Manzoni Alessandro, Saggi storici e politici, a cura di Fausto Ghisalberti, Milano, Mondadori, 1963 (Tutte le opere di Alessandro Manzoni, a cura di Alberto Chiari e Fausto Ghisalberti, “I classici italiani", vol. 4)
Edizione del testo in preparazione

Scheda di Mariarosa Bricchi | Cita questa pagina