MANZ. 12. 0024/01 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

1.

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Attenti bene! Una Forza eterna dirige gli atti di un principio possente; il quale dirige le potenze sotto un ordine. Bel concatenamento! Ma il primo anello, questa <i> Forza eterna </i>, cos’è? dov’è? In un soggetto? E quale? importa di saperlo se dobbiamo ragionarci sopra. O dobbiamo accettare per dirigente del dirigente una qualità senza soggetto, un’astrazione? Che una cosa diventa chiara per essere stampata in lettere maiuscole?

2.

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Sicchè può darsi il caso che la <i> Forza eterna </i> (in lettere maiuscole) <i> diriga il principio possente </i> in senso opposto alle <i> leggi morali di Natura </i>. Si potrebbe credere che fosse la dottrina de' due Principi se qualcosa si potesse credere.

3.

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È certo ch’ella volle! Chi ella? La natura! Ma, in filosofia, anzi ogni volta che non si parli in metafora, <i> volere </i> è fare atti di volontà. E atti di volontà, non ne fanno se non le <i> persone </i>. Perchè dunque il fondamento posto dall’autore sia logico, bisogna che questa <i> natura</i> nominata da lui, sia una <i> persona </i>! È vero che, in seguito, ha fatto tutto ciò che poteva, per renderla tale, dandogli l’iniziale maiuscola. E di qui nasce il <i> dovere </i> e il <i> diritto </i>!

4.

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Le caste indiane fondate sul principio dell’uguaglianza!

5.

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Il dovere è <i> il risultato de’ rapporti morali dell’ordine </i>. E cosa sono i rapporti morali dell’ordine? Non par troppo chiaro; >ma è inutile< ma non importa, poiché abbiamo la <i> Natura che vieta </i>, e non come si sia, <i> espressamente </i>. Oh polvere di pimpirimpara!

6.

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§ 8, 9 dice che il diritto e il dovere di conservarsi viene dall’avere la <i> natura voluto </i> la conservazione della specie umana. Ma non si può <i> con altrettanta ragione </i> asserire che la natura volle la conservazione di tutte le specie? E allora il diritto di conservarsi è comune a tutte; e quindi l’uomo che si nutre degli <i> oggetti </i> manzo e pollastro, esercita bensì un suo diritto, ma violando il diritto degli oggetti medesimi. Ah natura, natura! cos’hai fatto a volere, che non era il tuo mestiere!

7.

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Poiché la natura vuole, è troppo giusto che veda.

8.

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Ed ecco la legge (legge!) d’un non-ente, d’una personificazione rettorica, d’un’astrazione; o piuttosto d’un guazzabuglio d’astrazioni, opposta alla legge di Gesù Cristo.

9.

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Quale diritto di difesa? quello fondato sulla volontà della Natura? Non c’è bisogno nemmeno d’abolirlo: è una canzonatura. E il legislatore, vero legislatore che prescriva di sacrificare il ben essere piuttosto che ammazzare santifica l’ingiuria? Oh cose dell’altro mondo!