Lettera n. 794

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Odorici, Federico
Data
8 marzo 1847
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
Brescia
Lingua
italiano
Incipit
Alle scuse che Le ha fatte in mio nome il nostro Ugoni
Indirizzo
All'Ill.mo Signore | Il Signor Federico Odorici | Brescia
Regesto

Alessandro Manzoni si scusa con Federico Odorici per non avere tenuto conto nella seconda edizione dell'Adelchi della sua segnalazione sulla equivalenza, presso i Longobardi, dei nomi Desiderata-Ermengarda; lo scrittore accoglie con gratitudine l'offerta dell'Odorici di comunicargli le memorie di fra' Paolo Bellintani sopra la peste.

Note

Arieti pubblica in nota alla responsiva manzoniana la lettera dell'Odorici del 17 gennaio 1847, vd. ARIETI-ISELLA 1986, vol. II, pp. 877-878.

Testimoni
  • (originale) Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, Manz.B.XXXII.72, cc. 2rv
    (Timbri postali: «MILANO | 8 MAR.»; «BRESCIA | 9 MAR.»; «FRANCA»)
Edizioni
  • GHIRON 1880, p. 3.
  • SFORZA 1882-1883, vol. II, p. 160.
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 794, vol. II, pp. 404-405, note alle pp. 877-878.
Opere citate

Adelchi

+ Testo della lettera

Pregiatissimo Signore,

Alle scuse che Le ha fatte in mio nome il nostro Ugoni devo aggiungerne delle nuove, per questo così tardo rispondere alla sua gentilissima lettera. Dell'occupazioni pressanti, e l'inquietudine in cui m'ha tenuto per lungo tempo la malattia d'una persona carissima, ne sono state la principale cagione. Dell'aver poi lasciato correre in una seconda edizione dell'Adelchi, dopo l'avvertimento ch'Ella ebbe la bontà di darmi, quel mio avventato lamento sulla duplicità del nome di Desiderata, non ho altra scusa che la mia scapataggine.
La seconda sua lettera m'offre un nuovo favore. Certo, le Memorie dell'aspro e severo Fra Paolo, come lo qualifica il Ripamonti, avrebbero potuto somministrarmi dell'indicazioni utili, se fossero state conosciute qualche anno prima. Però, interessanti per sè devono esser senza dubbio in qualunque tempo; e quindi io profitterò dell'offerta gentilissima ch'Ella mi fa di comunicarmele, quando gliene capiti un'occasione, senza che si prenda l'incomodo di cercarla.
Permetta che, insieme con queste scuse e con questi ringraziamenti, io Le esprima anche il desiderio di vedere quanto prima il frutto del nobilissimo suo ingegno, e de' suoi coscienziosi lavori; e voglia accettarmi quale con cordiale rispetto ho l'onore di dirmeLe

Umilissimo, devotissimo servitore
Alessandro Manzoni