MANZ. 11. 0009 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

1.

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qual cosa tal parola; bella sentenza se fosse chiara; ed il dichiararla è più difficile che non pare.

2.

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Cornelio sapeva che per sentire il diletto nelle arti non fa d’uopo il sapere come o perché nasce questo diletto e che forse il saperlo lo minora.

3.

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Quello che piace narrato nell’Eneide piacerà rappresentato sulle scene. Falsissimo – vedi Lessing del Laocoonte – L’Anna di Virgilio io non la vedo, ma la vostra attrice me la ponete dinanzi agli occhi. Il vizio sarà nell’espressione, non nell’oggetto. Vedi e rivedi l’aureo libro di Lessing.

4.

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V. Lessing

5.

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Ma un ordine che va a morire nelle tende mi pare che non presenti all’immaginazione che la picciolezza, e l’avverta che si vuole eccitare la sensazione della grandezza – La cornice taglia. Bisogna <u> laisser l’imagination en liberté </u>. Sicuro, ma voi la volete forzare a vedere un ordine sbozzato come se fosse intero. Che bella libertà! Fatemi veder molto negli oggetti che presentate ai miei occhi, ma non mi presentate dei mezzi oggetti. Ma come io non son pittore, dico forse più spropositi dell’autore.

6.

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C’est que Britannicus n’a pas été rendu assez interessant dans le cours de la pièce pour que l’attente du malheur qui tombe sur lui soit un sentiment tragique pour le spectateur. C’est ici qu’est la difference entre les deux systèmes

7.

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Io spettatore non voglio essere sorpreso ma sentire il terrore o la pietà che produce in me la sorpresa del personaggio. La sorpresa dello spettatore si vuol lasciarla alle Tragedie urbane. Materia fecondissima.

8.

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Definire per metafora è il difetto dei critici quasi tutti. Colorire, colorito parole senza vero senso, perché il senso l’autore molte volte non l’ha. Ma se per colorire intendi qualche cosa, dimmi questa. Sottosopra questo articolo, come il più degli altri mi pare sensatissimo.

9.

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E dalli!