MANZ. 12. 0036 [Postillato] Milano, Biblioteca Nazionale Braidense

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1.

Ma il filosofo che fa a sè stesso questa <i>prima domanda</i>, crede già di sapere che c'è un sapere e s'interroga soltanto sulla sua capacità di sapere, di aver cognizioni reali. Ora, non lo afferma egli nel medesimo tempo che ne domanda? Questo mi pare il circolo in cui si pongono inevitabilmente, non esclusi i più profondi e candidi pensatori, come è questo, tutti quelli che cominciano colla interrogazione a sè medesimi, cioè col dubbio. Il dubbio universale non può esprimersi senza contraddirsi; perchè non può esprimersi che con parole: e la parola afferma [<i>riscr.</i>].

Luogo dell'opera: Prefazione
Termine o passo postillato: L'oggetto di quest'opera è la critica della conoscenza, o l'esame della realità della scienza dell'uomo. Che posso io sapere? ecco la prima domanda, che il filosofo, rientrando nella solitudine del suo intendimento, è costretto di fare a se stesso.