Lettera n. 267

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Cioni, Gaetano
Data
10 ottobre 1827 (li 10 8bre 1827.)
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
Firenze
Lingua
italiano
Incipit
Comincio senza cerimonie
Indirizzo
Al Chiarissimo Signore | il Sig.r Professore Dottor Pietro Betti | Firenze
Regesto

Alessandro Manzoni ritornato da Milano dà conto del viaggio, rinnova tante espressioni di fervida e sincera amicizia al Cioni, e a nome anche di Monti prega di salutare tutti gli amici di Firenze, di cui nomina Borghi, Capponi e Vieusseux.

Testimoni
  • (originale) Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, Manz.B.XXXII.41, cc. 2rv
    (Timbri postali: «MILANO»; «13 | OTTOBRE»)
Edizioni
  • GNECCHI 1896, pp. 28-31.
  • SFORZA 1912-1921, vol. II, p. 338.
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 267, vol. I, pp. 440-443, note alle pp. 921-922.
  • CARTEGGI LETTERARI 2016, lettera n. 97, pp. 270-273, note alle pp. 273-274.
Opere citate

I promessi sposi

+ Testo della lettera

Ho a farle i più vivi ringraziamenti da parte del mio amico Rossari, il quale saltava dalla gioia leggendo la nota da Lei favoritami, e trovando quei bei vocaboli cristiani avuti in cambio degli arabici ch'io Le ho portati costà. Ma non creda che ringraziando s'intenda che la sia finita. Gliel'ho detto costi a voce con faccia invetriata, e con tanto più sfacciataggine glielo ripeto in iscritto: di mano in mano che avremo raccolto un bel fascio di dubbi e d'ignoranze, io lo spedirò a Lei, perché ce li cambi in cognizioni: parole, locuzioni, termini d'arti, proverbii, per tutto si ricorrerà a Lei; e se non basta il fabbro e il bottaio, La faremo trottare anche dal ciabattino. Ma il più sarà di quello ch'Ella può dare senza consultar nessuno: e tal sia di Lei che ne sa tanto ed è tanto cortese. Quanto alle correzioni ch'Ella ha la bontà di fare alla mia cantafavola, non vorrei però ch'Ella si desse troppo fretta, e si pigliasse una indigestione di noia. Pigli le cose con comodo, che c'è tempo.