Lettera n. 541

Mittente
Manzoni, Alessandro
Destinatario
Gonin, Francesco
Data
2 gennaio 1840 (2 del 1840.)
Luogo di partenza
Milano
Luogo di arrivo
Torino
Lingua
italiano, francese
Incipit
Je ne vois rien venir, ma sento parlar di venuta
Indirizzo
Al Chiarissimo Sig.r Francesco Gonin | Contrada nuova 18 Torino
Regesto

Alessandro Manzoni informa l'artista Francesco Gonin, sullo svolgersi della preparazione del lavoro che dovrà effettuare per l'edizione illustrata dei Promessi sposi, ed esprime anche la speranza che il Gonin vorrà andare a Milano.

Testimoni
  • (originale) Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, Manz.B.I.55b/1, cc. 2rv
    (Timbri postali: «MILANO | GENNAIO 2»; «4 GENN»; «FRANCA»)
Edizioni
  • SARACENO 1881, p. 15.
  • SFORZA 1882-1883, vol. II, p. 1.
  • PARENTI 1945, p. 231.
  • ARIETI-ISELLA 1986, lettera n. 541, vol. II, pp. 121-122, note alle pp. 742-744.
Opere citate

I promessi sposi

+ Testo della lettera

Gonin carissimo,

Je ne vois rien venir, ma sento parlar di venuta; la quale per verità è stata ritardata, ma a buon fine. Vale a dire che Sacchi a quest'ora è appena partito, o è ancor sulle mosse, ma per venire colla carovana intera dei tre intagliatori, e colla speranza che ne possan venire altri col tempo. Di questi tre egli ha scritto ancora di non aver paura, quanto all'abilità; perchè son de' migliori tra' migliori. Così mi dicono Guglielmini e Redaelli.
Giù quel lapis; cioè giù sul bosso, e poi di nuovo su, e di nuovo giù. Che bisogno hai tu d'aspettare? e che altro segreto ci può essere, fuor che quello che tu possiedi così bene, di tirar linee magiche? Io m'andavo figurando che ci fossero già cinque o sei care nuove creature, e n'ero innamorato, come i principi dei romanzi d'una volta, di principesse non ancor viste. Dunque fammene, e che ci sia presto un'esposizione brillante per il numero; chè per il resto ci penso io. Il male è che i disegni non ci bastano, e ci vorrebbe anche Gonin. Per, verità tu ci hai avvezzati male. Basta; ti aspettiamo a buon conto fra due mesi al più; e spero per un buon tratto di tempo; e poi e poi... ho anche speranza che Milano sarà il tuo paese. E desiderandoti con questa condizione finale, non ho nemmeno il rimorso nè il timore di dispiacere a chi ha più ragion di tutti, di possederti.
Maman, Teresa, tutta la mia famiglia, Cattaneo, gli altri amici, ti dicono in sostanza lo stesso. Se, come suppongo, vedi gl'intagliatori prima di me, scrivimene subito. E intanto ricevi l'abbraccio cordiale

del tuo Manzoni