MANZ.BRU. D.05. 333 [Postillato] Brusuglio, Villa Manzoni

Cesari, Antonio <1760-1828>
Prose scelte dell'abate Antonio Cesari D.O. di Verona con una dissertazione su lo stato della lingua italiana nel sec. 19. e sul merito del P. Cesari nel restaurarla
Milano : per Giovanni Silvestri, 1830
XLVIII, 118, [2!, 236, [4! p., : ritr. ; 15 cm
Lingua: italiano
Contenuto: Raccolta delle due più celebri opere linguistiche di Antonio Cesari: la Dissertazione sopra lo stato presente della lingua italiana e Le Grazie, precedute da un discorso introduttivo di Carlo Ambrogio Levati.
Note: https://books.google.it/books?id=DAvGgfoejWQC
Osservazioni sull'esemplare

Coperta della brossura mancante; legatura a tratti molto allentata. Postille e segni di lettura; tracce d'uso nella Dissertazione.

Presentazione

L’improvvisa scomparsa di Antonio Cesari (il 1 ottobre 1828), cui da poco tra l’altro Manzoni aveva indirizzata una lunga missiva (cfr. la lett. 229), poteva da sola motivare l’acquisto delle due opere maggiori dell’abate veronese (la Dissertazione e le Grazie), che l’editore milanese Silvestri dava fuori nel marzo del 1830 (il mese di uscita si ricava dalla copertina in brossura), riunendo in un solo tomo (il n. 73 della sua «Biblioteca scelta di opere italiane antiche e moderne») le due edizioni, della Dissertazione e delle Grazie appunto, uscite l’anno prima. Vi premetteva un lungo discorso anonimo (ma di Ambrogio Levati), efficace ricostruzione dei numerosi studi linguistici cui il padre veronese, a partire dalle vivaci polemiche di Vincenzo Monti, aveva dato impulso. Ne risulta un volume composito, con tre frontespizi diversi (il primo, ad apertura, con data 1830, i due successivi con data 1829. Sulla DissertazioneDella lingua italiana (più precisamente la sua prima ‘costola’: Il sistema del Padre Cesari). Il gran numero di rinvii al capitolo XI della Dissertazione prefigurano i punti salienti della requisitoria cui Manzoni si appresta a porre mano.


Descrizione della postillatura

Postille di studio (rinvii interni e riscontro con opere d’altri autori) tese a evidenziare i presupposti della riflessione linguistica del Cesari.

Data della postillatura

La postillatura va collocata a ridosso dell'acquisto (il volume esce nel marzo 1830), e prima dell'avvio del libro Della lingua italiana, riferibile a questo stesso anno. Si distinguono più fasi di postillatura (sino diversi ductus e colore dell'inchiostro, e le postille si depositano in spazi già parzialmente occupati da postille precedenti).

Strumento di scrittura
penna
Lingua delle postille
italiano
Tipologia delle postille
studio; correzione
Segni di lettura
13, 31, 43, 45, 48, 50, 52, 53, 57, 59, 61, 63, 65, 67, 65, 68, 74, 78, 81, 82, 91, 101 65
Orecchie
48, 52 53, 59, 66, 68, 205, 206, 210
Segnalibri
Conservato tra le pp. 30-31, un segnalibro annotato, con segnalazione della voce rancidumi, che ricorre a p. 31.
Nota sui segni non verbali

Da notare alle p. 61 e 65 segni a matita, quasi parentesi aperte e chiuse, che evidenziano due porzioni di testo, probabilmente in servizio di qualche citazione.

Opere correlate

Scheda OPAC Braidense
TO0E036537

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